Di solito il “ copia e incolla “ non è una pratica che mi piaccia, ma l’argomento del post di Fabio, mi sembra stesse bene anche su questo blog.
Oltre ad essere una rilettura delle sensazioni provate da un praticante nel tornare ad allenarsi, la ripubblicazione di questo post vuole essere anche un invito per gli altri nostri allievi a far sentire la propria voce.
Ergo : chiunque senta ed abbia voglia di pubblicare qualcosa sul nostro blog, non dovrà far altro che postare il proprio scritto.
Vi aspetto…..
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Salve a tutti, è finalmente arrivato il tre settembre (e non solo dato che oggi è 5…) ed ho ricominciato aikido… mi ero riproposto di scrivere questo post la sera del 3 ma ero troppo stanco e non ho avuto nè la voglia nè la concentrazione necessaria per scrivere alcunchè.
Ma ci siamo, eccoci qua.
Tornare al dojo è stato un pò diverso da quello che mi aspettavo. Tenete a mente che sono stato fermo due mesi… e si sentono. A livello fisico i muscoli mi si erano indolenziti, disabituati allo sforzo, avevo contratture che non so da dove mi siano venute fuori. Cominciando a praticare lunedì un’ora e ieri, martedì 4, un’ora e mezza più mezz’ora di ki no renma, i miei muscoli stanno cominciando a riprendersi, a riabituarsi a lavorare… ho un pò di acido lattico, ma come ben saprete tutti quanti, l’unico modo per far passare l’acido lattico è fare altra attività fisica a ritmi più blandi. Ed è anche per questo che ho deciso, per quanto possibile, di allenarmi tutti i giorni.
Un’altra cosa che mi fa abbastanza male constatare è che aldilà del disagio dei muscoli che devono rimettersi in modo (dannata pigrizia…), come ho detto al mio maestro mi sembra di aver disincarnato il movimento. Non mi sento quello a cui a giugno hanno fatto i complimenti per un buon esame. I miei taisabaki sono imprecisi, non chiudo ikkyo stando in kiza, non sento più la dimestichezza di atterrare sulle forme ura… Ora, io non sono mai stato il principe dell’agilità, ma questo è peggio di quanto credessi. Spero di rifarmi presto.
A fare da contraltare c’è la piacevolezza del luogo, del DOjo, del luogo della Via. Tornare a sentire il mio maestro coniugare alle spiegazioni delle tecniche il fondamento metafisico e spirituale che c’è alla base dell’aikido, dopo almeno 3 anni che seguo il mio maestro riesce sempre a colpirmi, a far vibrare qualcosa nella mia mente, a farmi creare collegamenti mentali e discernere sempre più in profondità le tematiche, i discorsi che stanno alla base della disciplina (e della mia vita). Sempre a proposito del maestro l’ho trovato ancora migliorato, se ciò possa essere possibile: Quando credi che una persona sia arrivata alle stelle, a tua grande sorpresa questa continua a salire, a migliorare ulteriormente le sue capacità di insegnante sia a livello tecnico sia delle succitate tematiche spirituali ed esoteriche.
Riassumendo, sembra quasi di partire da zero. Le sensazioni del corpo devono ancora tornare a farsi sentire, non ho la sensazione di quel minimo di agio e sicurezza nei movimenti che avevo sino a due mesi fa a fine Giugno. Ma penso che con un pò di impegno sia tutto recuperabile, e sono contento di essere tornato, perchè ho avuto l’ennesima conferma che ad uno sviluppo fisico sano deve essere coniugata la crescita spirituale e viceversa, altrimenti subentra un senso di incompletezza.
Dedicato al mio maestro, a cui faccio appello di aiuto e che ringrazio di aver ritrovato.
Yoroshiku Onegaishimasu!
Fabio D’Abramo