Un caldo allucinante ha accompagnato il nostro stage di fine anno, ma questo non ha impedito che fosse uno degli stage con il maggior numero di praticanti.
Segno che la passione quando c’è non teme le condizioni esterne.
Il seminario è stato diviso in due tronconi, in modo da poter avere un indirizzo didattico mirato per principianti ed intermedi da un lato e gli avanzati dall’altro.
Sembrerà superfluo ma è d’obbligo sottolineare l’atmosfera “bella “ nella quale il tutto si è svolto, anche se chi era lì per sostenere l’esame, sentiva la pressione emotiva del momento.
Sabato lo stage si è svolto nel modo tradizionale,domenica invece si sentivano già le avvisaglie di quella “ strapazzata “alla quale saremmo stati sottoposti.
Alle 10.30 quando iniziava la sessione per gli avanzati, Ruta sensei ci faceva disporre in circolo e dopo averci fatto impugnare il bokken diceva “ Ok, iniziamo con 1000 ( mille ) shomen , chi vuol sostenere l’esame DEVE eseguire 1000 shomen, se non ce la fate, non farete neanche l’esame “.
Bella come presentazione vero?
Mille shomen passano, passano insieme a 2000 gocce di sudore.
Io che conosco il soggetto non mi sono affatto meravigliato della prima tortura, anzi mi sarei meravigliato del contrario. Unica cosa è che me lo sarei aspettato durante l’esame e non durante lo stage…
Finiti gli shomen, tutti me compreso pensano di esser ormai tranquilli e qui arriva la coltellata a tradimento: “ 100 ukemi a testa, chi non le fa, non fa l’esame! “
Io che già avevo 32 giorni di lombalgia addosso , per poco non piangevo, anche perchè a quel punto immaginavo come sarebbe stato l’esame vero e proprio,.
O meglio, avevo paura al solo immaginarlo.
Comunque come Dio volle, anche le 100 ukemi passavano, che c’entra nessuno faceva caso al colore blu dell’altro, forse perchè la vista era fortemente annebbiata.
Caronte ( l’anticiclone ) intanto infuriava con i con tutti i suoi 40 gradi,manco fossero Alì Babà ed i 40 ladroni.
Dopo le ukemi, non ti vuoi fare almeno 15 minuti in seiza? Con le gambe che urlano ed il cuore che fa taratmpetetumpetetù, ci facciamo il seiza.
Si riprende l’allenamento soft: koshi naghe ed ude kime naghe per intenderci
Ed intanto io, già morto…pensavo alla mia futura ulteriore morte durante l’esame.
Ad ogni modo lo stage finisce,breve pausa, cambio del gi e comincia l’esame per i gradi bassi.
Dietro le quinte intanto accadevano le cose più disparate, chi si fasciava un piede,chi mangiava fioroni, chi si faceva fare un massaggio e chi ingurgitava polase ed altri integratori salini a palate….
La tensione comincia a salire e si legge sui volti di tutti, il tempo passa e l’esame del primo gruppo termina.
Viene chiamato il gruppo delle cinture nere e dei primi kyu e l’espressione di Ruta non promette nulla di buono.
Sembra il gatto che ha ingoiato il topo!
Un sudore stranamente freddo mi cola lungo la schiena, che tra l’altro mi fa male, le gambe sono molli e l’affanno lo sento prima ancora di iniziare l’esame.
La vedo nera!
Sono le 13.20. Non ve la faccio lunga finiremo l’esame dopo due ore e mezza di dolore, gemiti, affanno ed ukemi che non finiscono mai.
Neanche le chiusure a terra ti danno sollievo,perchè pensi a come sarà terribile riguadagnare la stazione eretta.
Guardo anzi guardiamo Ruta e lui con una faccia di bronzo che non vi dico….sorride.
Come se ti chiedesse: ti stai divertendo?
Io e gli altri non ci divertiamo molto a dire il vero,l’esame è estenuante e quando dico estenuante intendo che nel fare il kata di jo le braccia proprio non si alzavano più.
Il programma viene spazzolato in lungo ed in largo, quando pensi che ormai la fase dura sia al termine ti senti sibilare alle spalle: “ Hanmi hantachi waza shi o naghe , soto kaiten naghe,uchi kaiten naghe ecc.ecc. “.
Finisce pure quello, ed ora tanto dori, e poi tachi dori e poi kata di jo in gruppo, da soli ed a coppie.
Mi viene da vomitare, mi fa male la testa ( scoprirò in seguito che la sensazione era comune ), sono realmente tentato di arrendermi.
Quello che mi mantiene in piedi ancora è un mix di orgoglio, allenamento, carattere e la consapevolezza che tutto sommato , grosse cxxxxte non mi sembra d’averne fatte. Ma questo lascio che siano gli altri a dirlo.
Pensavi fosse finita?
Niente di più falso, ora ci sono le tecniche libere.
Vedo Marco e Lara che vanno come un treno e mi deprimo ( anche se a fine esame mi confesseranno che anche loro avevano vertigini e tutto il resto ).
Allora sono umani come me? Solo che io avendo il doppio ,anche di più, della loro età, ad un certo punto mi accorgo di non aver fatto testamento prima di uscire e mi preoccupa l’ idea di schiattare sul tatami senza baciar prima moglie figlia.
Dopo due ore e mezza sento l’agognato: “ ryotetori kokyu ho “.
Tiro, o meglio, esalo un sospiro ( l’ultimo ) di sollievo , ma solo un filo, perchè all’esame di I kyu con Dionino, dopo questa tecnica l’esame durò ancora altri trenta minuti.
Invece stavolta è vero!
L’esame è finito! Non ho più neanche la forza di applaudire,sono contento,lo siamo tutti, ma l’impresa è stata veramente dura.
Dopo il saluto, meraviglioso scambiarsi gli abbracci e gli auguri per l’esame superato: troppo bello!
Ancora una volta abbiamo vissuto un’esperienza di gruppo la cui forza sta proprio nel gruppo,
Ognuno sosteneva e veniva sostenuto dall’altro durante questa splendida prova, che al di là del risultato raggiunto ti da sempre l’ida di aver superato un’altra asticella alta nella tua vita.
Grazie a tutti, anche a Ruta ( anche se in alcuni momenti gli avrei dato un morso in testa )
Tutto questo è Shin Bu Dojo.
p.s.: non vi ho raccontato dell’esame delle cinture bianche perchè ero troppo concentrato su quello che dovevo fare io.
Vi posso però assicurare che neanche con loro Ruta è stato tenero.
Auguri anche a loro.
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Al prossimo stage, ora scusate ma devo prepararmi il borsone per per il mio primo allenamento da Nidan ( si dice così, vero ? ).