Nel nostro dojo si seguono gli insegnamenti del Maestro Tada Hiroshi, IX dan, Direttore Didattico Aikikai Italia e allievo di O'Sensei Ueshiba Morihei.

martedì 5 febbraio 2013

Riflessioni a freddo sullo stage di Roma

  

Ogni stage ha qualcosa di identico ed al contempo differente dall'evento che lo ha preceduto.
Ogni passo nella nostra vita é identico al precedente, ma ogni passo ci porta piú lontano dal punto in cui siamo partiti e ci avvicina alla nostra meta.
Identica alle altre volte, in questo stage, é stata l'atmosfera di allegria, cordialitá, cameratismo e serenitá che si percepisce quando ci si incontra con vecchi amici o se ne conoscono di nuovi.
Identica é stata la scrupolositá dei due Maestri che, quasi rimpallandosi vedute ed opinioni, ci catturavano in uno degli stage piú "profondi" che io ricordi.
Sebbene non avessero predeterminato nessuna "scaletta", il seminario si svolgeva su binari paralleli a giusta realizzazione di un gemellaggio che dura da 15 anni.
Non si può né rendere in parole né spiegare una sensazione ed é per questo che raccontare uno stage e quanto mai arduo.
Se ne possono però estrapolare dei momenti e degli insegnamenti.
Insegnamenti noti, ma mai ricordati in modo superfluo.
Ad aprire lo stage é il M. Dionino, ritorna a parlare con parole diverse delle " cinque foglie ".
Chi segue da anni il nostro blog, sa di cosa parlo.
Piedi, tanden, schiena, respiro, metsuke.
Detto cosí pare nulla, ma dentro c'é tutto l'aikido del Maestro Tada.
Continuava il Maestro Fabrizio, sottolineando che la crescita origina dalla mancanza di alcuna forma, trasfigurandosi con il tempo e l'allenamento nella forma ed infine matura nella non-forma.
Ogni principiante deve, per attingere ad alti livelli della pratica, acquisire negli anni di studio una forma perfetta.
Solo quando la forma sará divenuta tale, da essa sgorgherá la non-forma.
Chi ricorda i vecchi filmati di O'Sensei potrá afferrare il concetto.
Lo stage si alternava ovviamente a momenti molto piú leggeri, ma in cui il filo conduttore era sempre il medesimo.
A noi praticanti restava il piacere dell'ascolto e della pratica.
Che dire, un seminario che abbiam goduto fino in fondo, al quale han fatto da corollario la cordialitá ed ospitalitá dei nostri amici romani, ai quali va il nostro ovvio ringraziamento.
Vi ricordo che lo stage avrá la sua fase conclusiva a Bari,presso il nostro dojo, il terzo week-end di febbraio.
A presto.
Sal.



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