Nel nostro dojo si seguono gli insegnamenti del Maestro Tada Hiroshi, IX dan, Direttore Didattico Aikikai Italia e allievo di O'Sensei Ueshiba Morihei.

mercoledì 31 ottobre 2012

Ancora a proposito dello stage di Roma…

 

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Partecipare ad uno stage di Aikido, tenuto dal M° Tada, non è cosa che si possa raccontare con facilità.

L’incontro con questa persona è così intenso e profondo che può esser solo sentito, non certo raccontato.

Pur sapendo ciò, provo a raccontare qualcosa a beneficio di quelli che non c’erano…

Il posto è quello solito…purtroppo ( ma ne riparleremo più avanti )!

Quando il Maestro sale sul tatami, come giustamente è già stato detto, tutto sembra fermarsi ed un’emozione intensa, un misto di ansia ed eccitazione ti pervade.

Lui è lì immutabile ed inossidabile all’usura del tempo.

Sembra scolpito nel legno.

L’espressione da antico samurai si stempera a tratti in un sorriso dolcissimo e di colpo perde tutta la durezza che sembra trasparire dai suoi tratti.

Chi si attende tecniche “segrete ed inusuali“, ancora una volta rimane deluso…

Lui inizia con il ki no renma e dice chiaro e tondo che senza “ forgiatura del ki “ non esiste aikido, non c’è spessore e qualità nella pratica.

Ancora una volta inizia con ikkyo, almeno 250 persone avranno pensato :” Ma io lo so già fare! “

Almeno 250 persone, se erano oneste, avranno pensato dopo: “ Però, come lo fa lui,mica lo faccio io!”

Ancora una volta torna su sankyo ed ancora una volta ti aggiunge particolari che solo apparentemente sono scontati, ma poi durante la pratica ti rendi conto che son, da molti, trascurati.

Punti cardine sono sempre: i piedi, la “ presenza “, il kekkai, ano chiuso, metsuke, postura e movimento assoluto.

Ed intorno a tutto questo si impernia l’intero stage.

Ancora una volta dice, se mai ce ne fosse stato bisogno, che :” l’aikido è una cosa troppo nobile e profonda per essere usata nelle risse da strada! “

Ribadisce che aikido è un modo di vivere,sentire ed esser parte dell’universo.

Ad un certo punto durante la pratica ferma tutti e dice : “ Alt, vedo piedi traballanti! Così non va bene! “

Il che detto da un simpatico personaggio di 83 anni… ti umilia.

Ma Lui pronto comincia ad eseguire i tai sabaki delle tecniche, senza uke ed a quel punto lo vedi per quello che è: un grande dell’aikido.

E tu invece ti rendi conto che la strada, il Do, è ancora tanto,ma tanto lunga.

I piedi piantati al suolo, con una stabilità che neanche i più giovani si sognano, ribadisce che i piedi devono seguire linee precise e non casuali,tutte le variazioni sono possibili,ma devono esser volute e non forme di accomodamento.

Come dire: i piedi devono andare dove dice il cervello e non a casaccio,ma il cervello deve sapere bene quello che deve chiedere ai piedi.

Semplice vero????

Le lezioni si susseguono e noi affascinati cerchiamo di imitare questo vecchio saggio dell’aikido.

Nel frattempo, sul tatami siamo in tantissimi e qui veniamo alle note dolenti.

Non si può, ribadisco, non si può ospitare un maestro della caratura del Maestro Tada, in un  posto così squallido come il palazzetto nel quale siamo ospitati.

Pareti sporche, scrostate e stinte:uno spettacolo veramente indecoroso e triste.

Sul tatami siamo così tanti che la paura di tornare a casa con qualche infortunio è reale.

Anche il M° Zoppi se ne accorge e ci invita a praticare con cautela.

I gomiti ed i piedi si sfiorano in un turbinio di tecniche che rende veramente difficile la pratica e domenica mattina, si aggirava per il tatami una hakama …con un occhio nero!

Spero che queste mie personalissime lamentele vengano lette da chi di dovere, perchè l’insoddisfazione era comune a tantissimi praticanti.

Uno stage di questo livello merita di esser vissuto e, specialmente , goduto sino in fondo.

Mi auguro che la Direzione dell’aikikai voglia prendere atto di questo malcontento che serpeggia ormai da anni e voglia porre rimedio ad un problema certo risolvibile.

Sono sicuro che in tutta Roma esista un’altra struttura degna di ospitare un evento simile, non si può continuare a porre come punto di riferimento una struttura che non sia almeno stata ritinteggiata di recente.

Scusatemi per lo sfogo,ma se non ve ne siete accorti stiamo parlando di un Maestro che è uno dei più alti esponenti dell’Aikido a livello mondiale.

Merita certamente di più!.

1 commento:

  1. non è un posto degno di un maestro che ha fatto lezione a migliaia di allievi in quasi un cinquantennio di insegnamento.

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