Quella che segue è una chiaccherata tra me ( solito rompiscatole ) e Fabrizio.
Con un veloce scambio di battute ripercorriamo trenta anni di pratica del M° Ruta.
Ringraziandolo per la simpatica disponibilità non posso non notare la freschezza e la simpatia delle risposte.
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1— Dopo 30 aa. cosa resta dell' aikido di O' Sensei? Cosa è cambiato?
Bella domanda! Non lo so perchè non ho mai visto O'Sensei!!! Probabilmente in alcuni maestri sono rimasti impressi lo spirito del Fondatore, l'atmosfera che creava durante gli allenamenti, il modo speciale in cui si muoveva... L' aikido non è nato per essere una struttura fissa inamovibile ma per adattarsi al nuovo che arriva. Credo che sia cambiato il modo di rapportarsi degli insegnanti rispetto agli allievi, la presenza di un minor rigore, meno durezza, la contaminazione con altre arti; per esempio dall' aikido è nata una danza che si chiama contact dance. Oggi c'è più morbidezza, molte donne sono attratte dalla nostra arte, l' aikido viene spesso studiato nel teatro, ne sono attratte persone interessate al proprio sviluppo interiore piuttosto che all'idea dell'autodifesa che, per inciso, nasce solo in una mente aggressiva e paurosa
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2— Tada—Juku, cosa è? Cosa contiene del messaggio originario del fondatore ed in cosa lo supera, se lo supera?
Il Tada juku dovrebbe essere l'insieme dei dojo che seguono l'insegnamento del nostro Direttore didattico, il M° H. Tada. Credo che contenga tutti gli insegnamenti originali del Fondatore resi però in maniera più semplice e accessibile a noi uomini moderni. Il maestro Tada ha utilizzato moltissimo gli insegnamenti di Nakamura Tempu, il fondatore dello shin-shin toitsu do, per rendere più accessibili i principi dell'aikido. La verità è la verità e, se è tale, non può essere superata, né migliorata.
3— Rimpiangi qualcosa dell' Aikido di 30 anni fa?
No assolutamente niente tranne i miei capelli neri...
4— Siamo nel terzo millennio,ha senso definire ancora l' aikido come una arte marziale e pubblicizzarlo come arte di autodifesa?
Ognuno é libero di pubblicizzare l' aikido come vuole. Seguendo gli insegnamenti del maestro Tada credo che andrebbe meglio il termine “Arte cavalleresca” o “yoga marziale”.
L' akido si può utilizzare come tecnica di difesa ma è una via sacra di auto-conoscenza. Limitarla ad una difesa o ad uno sport è come utilizzare di una Ferrari solo i sedili per appoggiare il culo
5— L'allievo ideale? Quello che non lo è?
La risposta naturalmente cambia per ogni insegnante. Per me non esiste l'allievo ideale perché avere degli allievi che piacciono è un bisogno del proprio ego. Possiamo però parlare del praticante ideale che è quello che si innamora dell' aikido e lo porta nel proprio cuore anche fuori dal tatami. Naturalmente io ho simpatie e antipatie che sono però un mio limite e non hanno nulla a che vedere con l'allievo. Volendo però rispondere in maniera generalizzata credo che l'allievo ideale è quello che supera il proprio maestro.
6— Detto mai a qualcuno:"cambia,non è per te?"
No perché ho molta fiducia nell'essere umano, anche il più disgraziato (e ne ho visti tanti!!!). Però l'ho pensato e, a volte, sbagliando in maniera colossale.
7— Il tuo punto forte nell'insegnamento?
Mi piace insegnare e cerco sempre di trovare nuove metafore per spiegare vecchi concetti. Mi piace l' aikido e credo di trasmettere questa passione. Negli anni ho fatto esperienze molto lontane dalla nostra arte che mi hanno arricchito e porto dentro il mio insegnamento. I miei punti forti sono la contaminazione, la creatività, l'autoironia e l'aver avuto come maestro un uomo eccezionale, H. Tada sensei.
8— Quello debole?
A volte mi annoio ad insegnare!!! Come sempre forza e debolezza si incontrano e dormono nello stesso letto. Poi a volte parlo troppo e mi compiaccio di quello che dico.
9— Cosa ti piace dei tuoi allievi?
La loro dedizione a questa arte. Quando fanno domande e sono curiosi. Quando guardano con amore il M° Tada.
10— Cosa non sopporti di loro?
Quando indossano un gi sporco.
11— Il tuo Dojo, inteso come gruppo di incontro e pratica, è come lo desideravi?
Non ho mai avuto un idea chiara nel passato ma a 25 anni lo pensavo diversamente. L'insieme delle persone che praticano nel nostro dojo sono splendide e sono la vera anima dello shinbu. Io sono onorato di essere il loro insegnante di aikido e di imparare da loro. Sento l'affetto dei miei allievi e questo mi nutre e commuove profondamente.
bellissima la metafora della ferrari, tremendamente incisiva.
RispondiEliminaUn esempio vero ,umile e schietto, questo e il nostro Maestro Fabrizio Ruta . grazie per tutti gli insegnamenti che mi dai tutti i giorni. by Araski
RispondiEliminaPer prima cosa complimenti per il lavoro svolto dal curatore del nostro Blog, Dr. Sal! Grazie per aver rinnovato completamente le pagine e per dedicare tanto tempo al progetto.
RispondiEliminaTrovo edificante l' intervista al nostro maestro, una visione molto ampia di quello che è la pratica dell' Aikido e non solo.
Non è mai fiato sprecato puntualizzare che al dojo non si viene solo per sudare (beh, lo ammetto io lo faccio anche per quello) ma per tentare di cercare un proprio equilibrio interiore. Punzecchiato da Salvatore, Fabrizio ha risposto con sincerità e autoironia alle sue domande, aiutandoci forse a capire "Cosa ci facciamo qui"
Vorrei anche sottolineare la comodità di seguire il blog via RSS, sicuramente conoscono tutti questa funzione, io l' ho scoperta tardi ma ora non ne faccio più a meno.
Un caro saluto a tutti.
Bellissima questa intervista! ^^ Maestro ti ringrazio per gli insegnamenti che mi/ci dai tutti i giorni con TAAAANTA PAZIENZA!...Parlando di me sono sempre stata affascinata dalla cultura giapponese in generale e sono sempre stata curiosa, anzi ho sempre desiderato sentirla sulla mia pelle. Casualmente pochi mesi fa feci una ricerca sull'Aikido, solo perchè avevo intenzione di portare qualcosa di diverso ai miei esami di stato. Alla fine tra le tante ricerche effettuate ne sono rimasta affascinata ed ero perfettamente consapevole che "sapere" superficialmente il significato di AI-KI-DO non mi avrebbe portato a niente (come a dire: si le so tradurre e mo che me ne faccio se effettivamente non ne so "niente"?)...Il tipico "SAPER DI NON SAPERE" di Socrate. A quel punto ho deciso di voler veramente comprendere i veri e propri significati e magari farne tesoro...farli miei! D'altra parte sono sempre stata una ragazza schietta, decisa ecc...ma ultimamente mi sono persa da qualche parte a causa di vari motivi (che non vi sto ad elencare), infatti mi sono sentita abbastanza debole e non ho avuto la capacità di reagire...e anche questo è stato uno dei miei tanti motivi per cui sono venuta a rompere le scatole a tutti voi,non solo per una questione di "voler conoscere", ma anche per una questione di riuscire a ritrovare me stessa, creare un equilibrio e magari "raddrizzarmi il cervello!"ahahah...Quindi ringrazio tutti voi di trasmettermi questa vostra passione, e insegnarmela sempre con il sorriso ogni giorno! PS: Cavolo mi sembra una confessione! Scusate per la lunghezza del commento anche se ad alcuni di voi penso non importi granchè ma per me questo è importante! ahahahah! GOMEN! ^^ By Deborah
RispondiEliminamaestro, si certo, forza e debolezza si incontrano e dormono nello stesso letto.... e aggiungo,se me lo consenti,concepiscono saggezza,illuminazione. Grazie, piero il cava denti :)
RispondiEliminal'aikido e' un arte...che mi sta insegnando l'umilta',la sensibilita' e accettare cio' che la vita ti da' nel bene e nel male.questo il Maestro Ruta e' riuscito a trasmetterelo in 3 mesi.grazie Maestro.Doriana
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